Categoria: produzione sonora
︎︎︎ VIDEOCLIP
︎︎︎ SPOTIFY
SIVIVEBENEALSUD
Di Betullah
Videoclip
UMBERTO PETROCELLI
Assistente di Produzione
MICHELA CARIA
Make up
ESTER MANCINO
Hair
Felitti parrucchieri
Organizzazine e catsting
Aurelia Cipollini
Costumi
Verdiana Meneghini
Operatore drone
Raffaele Clemente
Co produzione, attrezzature e service
SINOSSI FILM
Con
Flavia Ripa
Giuseppa Cazzato
Chiara Viverito
Nicola Curri
Carmine Di Turo
Pierino Miglietta
Salvatore Miglietta
Giovanni Mutasci
Lucia Mutasci
Antonella Pinto
Francesco Schiattone
Teresa Schinaia
Valentina Sileo
Antonia Tarquinio
︎︎︎ VIDEOCLIP
︎︎︎ SPOTIFY
SIVIVEBENEALSUD
Di Betullah
Videoclip
UMBERTO PETROCELLI
Assistente di Produzione
MICHELA CARIA
Make up
ESTER MANCINO
Hair
Felitti parrucchieri
Organizzazine e catsting
Aurelia Cipollini
Costumi
Verdiana Meneghini
Operatore drone
Raffaele Clemente
Co produzione, attrezzature e service
SINOSSI FILM
Con
Flavia Ripa
Giuseppa Cazzato
Chiara Viverito
Nicola Curri
Carmine Di Turo
Pierino Miglietta
Salvatore Miglietta
Giovanni Mutasci
Lucia Mutasci
Antonella Pinto
Francesco Schiattone
Teresa Schinaia
Valentina Sileo
Antonia Tarquinio
Si Vive Béne al Sud
“Si vive bene al Sud”, è scritto e arrangiato da Flavia Ripa, mixato e masterizzato da Andrea Scardovi presso Duna Studio di Russi (RA) e coprodotto da Brutture moderne.
La traccia, che segna l’esordio discografico della sedicenne Stefania Betulla in arte Betullah, richiama al flicker del tubo catodico acceso 24 ore al giorno nelle assolate case di una non ben definita provincia del Sud Italia, nei primi anni 90’. Sono gli anni dei sabato sera frizzanti allietati da scommesse, balletti, o dei pomeriggi marcati dai cruciverboni e zainetti di “Non è la Rai”.
La ritmica pop, assistita da una cassa costante, accompagna l’ascoltatore verso una stanzetta buia. Al suo interno incontriamo l’autrice, Stefania Betullah, che reitera la sua semplice richiesta. Suona come una preghiera rivolta ad un Tu non ben definito: in un impulso liberatorio, attraverso poche strofe spoken, Betullah mette a nudo la condizione di malessere che vive in un contesto sociale e culturale che non le basta più.
Il contrappunto fra aspettative e realtà è incorniciato da vaporose tastiere anni 90, che ci portano nel tempo storico a cui si riferisce il testo. Seppure disturbati da controcanti dissonanti, i respiri nel bridge sanno di urgenza di una via d’uscita. Con un sound low-fi, Stefania Betulla incide il suo bisogno di evasione dalle prigioni invisibili intimamente connesse alle sue origini. I lunghi accordi di synth sembrano disegnare nell’aria desideri e aspettative, coltivati in segreto, tra i centrotavola all’uncinetto dalla zia e i rosari denocciolati di domenica in una modesta chiesa di provincia.
Flavia Ripa, attrice, musicista, sound designer. Pugliese di origine, vive a Milano dove scrive, produce e compone per teatro e media come autrice o musicista e collabora dal 2013 con varie realtà culturali in veste d’attrice.
Link social
FACEBOOK / INSTAGRAM / YOUTUBE / SPOTIFY / WEBSITE